Nella lingua cinese per indicare la bontà, si utilizza l’ideogramma hao, 好composto graficamente dal segno “donna” e “bambino”
女 nu - donna
子 zi - bambino
女 + 子 = 好
好 hao - buono
In questo magnifico ideogramma è racchiuso il pensiero sull’essenza della Vita e sull’immagine che il femminile evoca quale benevola ed eterna forza generatrice che mantiene la vita in essere.
La bellezza che si offre al nostro sguardo, nella lingua cinese si unisce all’idea del “buono a vedersi”, perciò associare Bellezza e Bontà risulta essere un qualcosa che l’animo umano riconosce come indissolubilmente legato.
Queste due qualità della vita che ogni tradizione e cultura individua quali attributi dell’energia Yin , sono incarnate dalla figura della donna che assume così un valore sacro.
Dalla dea Venere, alla dea indiana Kamala, alla divinità cinese Guan Yin, ogni antica sapienza onora nell’armonioso femminile i principi assoluti di Vita, Bellezza, Bontà e Amore incondizionato.
Bellezza e bontà sono quindi individuati come elementi associati alla Vita che costantemente rinnova la sua espressione grazie all’azione dei Soffi, questi ultimi intesi come energia vitale che invisibilmente permea ogni cosa.
Soffio e Vita sono inscindibili così come lo sono Bellezza e Bontà.
Quando si osserva il mondo con occhi limpidi simili a quelli di un bambino, si scorge il sommo bene che la vita porta con sé e si può osservare il corpo femminile come luogo inviolabile, dove è riposto il seme di quell’eterno flusso benevolo e bello.
Non è forse la bellezza un bene per l’intera umanità e non sarà forse la bellezza a salvare il mondo?
Chissà che l’espressione cinese tiang-sheng-li-zhi, che vuol dire “La bellezza della donna è un dono del Cielo” non stia ad indicare proprio questo!
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